Il Marocco dei Gatti
- annasellares
- 19 gen 2024
- Tempo di lettura: 1 min
Chi ha viaggiato in Marocco avrà visto che uno dei suoi protagonisti principali è il gatto.
Le Medine, piene di gente, negozi di alimentari e stoffe varie, sono i suoi luoghi preferiti.
Essoauira e Chefchaouen sono i migliori esempi della normale convivenza tra questi felini ed esseri umani, ma il gatto che dorme tranquillo e beato nel posto più pittoresco, è ricorrente in tutto il paese.
🔸Ma perché i gatti sono accuditi, protetti e liberi?
Nella religione Islamica, i gatti sono “guardiani” venerati e rispettati da tutti per via dei racconti e aneddoti del Profeta Maometto (all'interno degli Hadith, seconda legge islamica dopo il Corano).
In uno di questi racconti il Profeta spiega come la sua gatta, Muezza, dormiva sulla manica della sua veste più bella che aveva scelto per recarsi alla Moschea. Al momento del richiamo, invece di svegliare Muezza, decise di tagliarsi parte dell'abito per non disturbarla e si recò alla moschea con un braccio nudo. Al suo ritorno, la gatta lo salutò con una riverenza, fu allora quando Maometto accarezzo per tre volte la schiena di Muezza e con questo gesto il Profeta donò a tutti i gatti il potere di atterrare sempre sulle quattro zampe, le proverbiali nove vite e un posto in Paradiso
🔺Al gatto quindi, le si riconosce esplicitamente il possesso di un'anima
















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